Thursday, May 23, 2013

Riportiamo di seguito parte dell'articolo di Francesca La Marca, deputato del Partito Democratico per il Nord e Centro America. Pubbilcato su America Oggi.

UNO DEI passaggi più delicati che sto affrontando in questi primi mesi di permanenza continuativa a Roma per esercitare il mandato parlamentare che gli elettori del Nord e Centro America mi hanno affidato, è stato passare dall’Italia dei racconti familiari e delle suggestioni giovanili all’Italia di oggi, vera e piena di contraddizioni. Non che i problemi mancassero quando i miei genitori si sono trasferiti inCanada, anzi erano acuti quanto lo potevano essere quelli di un Paese che faticosamente usciva da un’arretratezza secolare. Ma l’Italia che abbiamo respirato in famiglia e a cui noi giovani nati all’esterosiamo stati educati era quella che si riconosceva in una società solcata dai problemi ma anche dauno spirito positivo, da un’ansia di miglioramento che per tanti era anche speranza e impulso all’iniziativa. Poco importa se poi questa forza si è potuta sprigionare pienamente in Paesi diversi. Poi, con la giovinezza, è arrivata anche l’Italia dei miei studi letterari, che mi hanno aperto un mondo di suggestioni e valori straordinari, risonanze che hanno continuato ad accompagnarmi anche quando mi sono incamminata in un sentiero di studio di altre lingue e di altre tradizioni culturali. Ora, bruscamente, nella mia vita è entrata l’Italiadi oggi. La prima cosa che mi hanno ripetuto quando ho varcato la soglia di Montecitorio è che ogni eletto è parlamentare “senza vincoli di mandato”. Quindi non solo rappresentante degli elettori che lo hanno eletto, ma di tutto il popolo italiano, dovunque si trovi a vivere. E il Presidente Napolitano, nel suo straordinario, e per me indimenticabile, discorso di assunzione del suo secondo mandato, ha aggiunto anche che ognuno di noi, inquanto rappresentante del popolo italiano, è “responsabile” verso tutti, verso la nazione intera.Responsabile in senso etico, prima ancora che politico e istituzionale. Ecco, allora, il dovere di misurarsi con l’Italia di oggi e di rapportarsi con essa dovunque ci si trovi, entro i confini e all’estero. 
On. Francesca La Marca
(*) Ripartizione Nord e Centro America

Saturday, May 18, 2013

Deputati PD Estero: "per l'IMU gli italiani iscritti all'AIRE siano considerati come gli altri"



Messaggio dei deputati del Partito Democratico circoscrizione estero. Destinatario: il Presidente del Consiglio Enrico Letta.
Roma, 17 maggio 2013

DEPUTATI PD ESTERO: “PER L’IMU GLI ITALIANI ISCRITTI ALL’AIRE SIANO CONSIDERATI COME GLI ALTRI”

I deputati del PD eletti nella circoscrizione Estero Gianni FarinaMarco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta, alla vigilia del Consiglio dei Ministri che deve esaminerà il decreto sulla sospensione della prima rata dell’IMU per il 2013, hanno inviato al Presidente del Consiglio on. Enrico Letta una lettera nella quale richiedono una parità di trattamento per i cittadini residenti all’estero e iscritti all’AIRE che siano proprietari di un’abitazione in Italia.

Questo è il testo della comunicazione:

Gentile Presidenteil Consiglio deiMinistri si accinge a varare un Decreto che prevede la sospensione del pagamento dell’IMU per l’abitazione principale. Nulla sarà invece modificato per quanto riguarda il pagamento dell’IMU sulle seconde case, anche di quelle possedute dagli italiani residenti all’estero, alle quali si applicheranno aliquote che potranno variare dal 7,6 al 10,6 per mille. Si tratta di somme a volte di migliaia di euro che incideranno pesantemente sulle economie di famiglie non sempre abbienti e spesso in situazioni di disagio economico. E’ il caso di decine di migliaia di nostri connazionali residenti all’estero. Infatti con l’introduzione della nuova normativa sull’IMU è stata abrogata, dopo quasi 20 anni di vigenza, la legge n. 16 del 1993 che aveva equiparato l’immobile posseduto in Italia da parte dei residenti all’estero all’abitazione principale. La cancellazione con un colpo di spugna di un diritto ormai acquisito da due decenni ha innescato un’ondata di proteste in tutto il mondo da parte dei nostri connazionali, i quali ora devono pagare aliquote IMU molto elevate e senza detrazioni sulle case che essi ritengono essersi costruite o ristrutturate con i loro sacrifici e le loro rimesse e che rappresentano il legame sostanziale e talvolta unico con il luogo di origine.

In una fase di gravi difficoltà economiche e sociali, come quella che attraversiamo, la persistenza del legame con l’Italia di centinaia di migliaia di persone, tramite un’abitazione di proprietà, rappresenta un indiscutibile sostegno per i consumi, le finanze locali, il lavoro di quanti concorrono alla manutenzione di tali abitazioni, la vitalità di piccoli comuni e di centri storici interessati da anni a fenomeni di abbandono e spopolamento.

In qualità di deputati eletti nella Circoscrizione estero ed in rappresentanza di migliaia di nostri connazionali vi chiediamo quindi di considerare l’opportunità di equiparare la casa degli italiani iscritti all’AIRE all’abitazione principale degli italiani residenti entro i confini nazionali, senza lasciare tale facoltà ai comuni, impossibilitati ad esercitarla per le loro difficoltà finanziarie. Questa richiesta vale, naturalmente, anche con riferimento alla sospensione della riscossione della prima rata, che sarà prevedibilmente l’oggetto del decreto che il Consiglio deiMinistri si accinge ad adottare.
In ogni caso, confidiamo nel Suo impegno affinch é nella riorganizzazione complessiva del regime fiscale riguardante la casa, la specificità delle abitazioni di cui sono proprietari i cittadini italiani residenti all’estero sia considerata in modo concreto e risolutivo, sia per ragioni di parità tra i cittadini che per i vantaggi che al nostro Paese possono derivare da un rapporto positivo e lungimirante con le nostre comunità all’estero.
Gianni FarinaMarco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta (Deputati eletti nella circoscrizione Estero).


Lo stesso messaggio i deputati del PD lo hanno inviato al Ministro dell’Economia e Finanze Fabrizio Saccomanni, al Presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, e al Presidente della commissione Finanze del Senato, Mauro Maria Marino.

Sunday, May 12, 2013

Costruendo il Partito Democratico che vogliamo e incominciando da New York



Cari Amici e Care Amiche,

Il Partito Democratico mi ha fatto arrabbiare mille volte e mille volte ho pensato: basta. Disorganizzati, ciechi, sordi, incapaci, anacronistici e altro. Una cosa e’ certa: senza di voi, non cambieranno mai. Di noi, che siamo la linfa vitale e il collegamento con la società di un partito che, con tutti i suoi difetti, ha una storia piena di dignità e ha regalato al Paese alcune delle sue menti più brillanti. Un partito che rappresenta l’unica opposizione sistematica a una visione personalistica e ultraliberista di Paese ed è ancora portavoce di una visione di Italia giusta, moderna e piena di opportunità. Un Partito che è stato l’unico, nel suo programma, a includere chiaramente e fortemente le politiche per le donne.

Il Partito Democratico si merita di essere migliore di quanto non sia stato fino a ora e vi chiedo di aiutarmi perché, dal nostro pezzetto di Nuovo Mondo, dimostriamo a Roma quello che può e deve essere l’attivismo politico. Non vi chiedo di credere in me, ma in voi stessi, per non perdere l’investimento d’energia e passione che avete fatto negli anni, credendo in questo Partito.

Lo so: molti di voi penseranno che fare attivismo nel PD in questo momento è un esercizio di masochismo assoluto. Eppure credetemi: un momento e un posto migliore non ci sono mai stati da cui partire per farci ascoltare.

Il Circolo PD di New York che ho in mente è un luogo aperto a tutti coloro che amano l’Italia e vogliono capire meglio cosa sta succedendo nella politica e nella società, per provare a cambiare le cose. Un centro culturale dal quale partano eventi, ma anche discussioni approfondite e materiali da condividere con il PD romano ma soprattutto con gli italiani che vivono a New York, siano essi di nuova o vecchia immigrazione. Un luogo aperto al dibattito con esponenti di altri gruppi politici.

Ho tante idee, alcune le voglio condividere da subito con voi:

·      Screening di Girlfriend in a Coma
·      Sportello Roma: videoconferenze o videomessaggi alla dirigenza del PD romano e a parlamentari del PD con le vostre domande
·      Sportello Estero: Collegamenti con gli altri Circoli PD nel Nord America e in Europa
·      Una serie di video con le storie degli attivisti di sinistra venuti in America nel dopoguerra

Per ognuna di queste cose, ho bisogno di voi. Del vostro aiuto, del vostro consiglio, del vostro impegno. Fatemi sapere cosa ne pensate, fatemi sapere se avete delle idee o dei contributi da poter offrire. Il vostro tempo, la vostra professionalità, la vostra creatività sono l’unica nostra risorsa. Soprattutto, fatemi sapere come far diventare il Circolo PD di New York un luogo che abbiate voglia di frequentare, virtualmente o di persona.

Lo dico a voi come me lo sono detta io. Riproviamo ancora una volta, stavolta davvero, a cambiare le cose, partendo dal PD. Con o senza tessera. Portatevi tutti i vostri dubbi e le vostre arrabbiature. Al PD servono, eccome.

Adesso la parola spetta a voi.

Un abbraccio,

Lucina

PS: Due parole su di me per chi non mi conosce. Sono nata a Sanremo, mi sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Torino, poi ho fatto un Master in Economia dello Sviluppo in Inghilterra. Lavoro da quasi dieci anni nella cooperazione internazionale, principalmente in temi di diritti delle donne, per l'ONU e varie ONG internazionali. Ho vissuto in Messico per quattro anni e dal 2006 sono a New York. Attualmente lavoro come consulente per fondazioni e programmi bilaterali del governo americano. Da gennaio ho un blog sui diritti delle donne e a tempo perso scrivo su questioni di pari opportunità per l’Huffington Post Italia, Linkiesta, iMille e InGenere. Alle scorse primarie ho appoggiato la candidatura di Renzi. Non mi aspetto che siate d’accordo con me su nulla, ma mi piacerebbe discutere con voi.

Saturday, April 20, 2013

#44 Nota sulla situazione attuale - prossima riunione del Circolo del PD di New York

Cordiali saluti a tutti.
Con la rielezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica si chiude un'altra pagina. Usciamo da questa situazione un po' tutti con le ossa rotte, senza la segreteria e un congresso annunciato.

Va tutta la nostra gratitudine a Napolitano per l'instancabile presenza in un momento cosi' buio per questo nostro Paese, dove i problemi che andrebbero risolti sono la crisi economica e il rilancio del nostro Paese.
Un grazie anche a Pierluigi Bersani, una persona di parola, ma che negli ultimi tempi si e' lasciata sfuggire di mano la situazione. Si e' preso la responsabilita' di questi risultati, ma non e' l'unico ad averne. Ci lascia con alcuni dubbi da chiarire, a cominciare dal perche' Rodota' non sia mai stato preso in considerazione.

Ora e' tempo, davvero piu' che mai, con un po' di mitezza e umilta', ma con la tenacia di cui Napolitano ci da' esempio, di tornare a lavorare per il bene del nostro Paese. Crediamo ancora che l'ambito del Partito Democratico sia quello migliore. Si apre una fase incerta e difficile per il partito e ci auguriamo che possa portare ad una ricomposizione su basi di profondo e radicale rinnovamento delle persone, nelle politiche e nel modus operandi.

La prossima riunione del circolo, salvo emergenze, sara' GIOVEDI 9 MAGGIO, alle ore 6.30, presumibilmente ancora presso la sede delle ACLI al 25 di Carmine Street (ma confermeremo meglio piu' avanti).

OdG:
- iscrizione 2013
- nuovo segretario del circolo
- programma di attivita' 2013: si e' pregati di venire con proposte
- eventuali informazioni su formazione del governo, sul congresso, sempreche' non si siano sciolte nuovamente le Camere.

Saluti
Enrico e Elena

Tuesday, February 12, 2013

#43 Intervista doppia: TURANO - DI TROLIO

Copiamo e incolliamo (in un piu' semplice formato) l'intervista che Renato Turano e Rocco Di Trolio hanno rilasciato ad America Oggi. Entrambi sono candidati per il PD al Senato. Vi invitiamo, dopo aver votato il nostro partito a scegliere uno di loro. Ad entrambi, in bocca al lupo! :-)






1) Quale problema dell'Italia considerate il più
drammatico? Avete una soluzione?


Turano: La crisi economica. La soluzione della crisi in Italia è in due parole: lavoro e investimenti. So come si crea e si mantiene lavoro. Da ragazzo mi alzavo la mattina alle 4 per aiutare mio padre a portare porta a porta il pane appena sfornato. Oggi guido un’impresa che dà lavoro a più di mille impiegati.
Di Trolio: Il lavoro. Occorrono: impegno sulla competitività, riduzione della tassazione del lavoro, ammodernanto e innovazione del sistema industriale, rilancio della qualità e tipicità del Made in Italy, eccellenza delle Università.


2) Tra i vari temi d'interesse per i cittadini italiani residenti in Nord e Centro America, quale vorreste subito affrontare in Parlamento?

Turano: Le mie battaglie politiche sono state, e continueranno ad essere: il recupero della cittadinanza italiana; maggiori risorse per e miglioramento dei servizi consolari; promozione
della cultura e studio della lingua italiana; incremento degli scambi accademici ed economici;
sostegno ai media della comunità; riforma della legge elettorale.
Di Trolio: Riapertura dei termini per il riacquisto della Cittadinanza italiana; un’aliquota agevolata sull’Imu per i residenti all’ estero; snellimento della burocrazia.

3) Tra gli scandali italiani degli ultimi tempi, quale considerate il più incre- scioso per l'immagine dell'Italia nel mondo?

Turano: Le gaffe dell’ex presidente del consiglio negli incontri internazionali; la corruzione politica a livelli governativi; le leggi ad-personam dei governi di centro - destra.
Di Trolio: Nella storia più recente il caso “Ruby nipote di Mubarak” per l’ipocrisia e la risonanza internazionale, da sempre il conflitto d’interessi e la corruzione.

4)C'è una forza politica o un leader politico al quale voi non votereste mai la fiducia in Parla- mento anche se il vostro partito ve lo chiedesse?

Turano: Se il mio partito decide che è necessario dare la fiducia ad un governo guidato da una forza politica diversa dalla mia per salvare l’Italia, non la negherei.
Di Trolio: La Destra di Storace, Berlusconi.

5)Se il vostro partito decidesse di appoggiare o respingere una legge che va contro o a favore degli interessi degli ita- liani all'estero, voi come vi comportereste?

Turano: La mia vita, di tutta la mia famiglia, è la vita di un Italiano all’estero. Se va contro gli interessi della mia comunità la combatterei. Se è a favore la sosterrei.
Di Trolio: Mi dissocerei.

6)Come terrete costanti i contatti con il vostro elettorato quando sarete a Roma?

Turano: Con corrispondenza digitale e slow-mail; con comunicati stampa; con contatti con i Comites e il CGIE, con la rete diplomatica, i patronati, le associazioni e con visite mirate sul territorio.
Di Trolio: Visitando le comunità distribuite sul territorio e mantenedo contatti costanti con i loro leader.

7) Avete fiducia nelle artuali regole del voto per corrispondenza per gli italiani all'estero?

Turano: Bene il voto per corrispondenza, ma è necessario garantire l’effettivo e tasparente scrutinio di tutte le schede votate per evitare brogli.
Di Trolio: All’80%: mi è giunta voce di casi in cui singoli individui hanno raccolto grandi quantità di plichi elettorali e tentato di consegnarli ai consolati.

8) A quale personaggio della storia italiana vor- reste ispirarvi di più per la vostra carriera poli- tica?

Turano: Ai padri fondatori dell’Unità d’Italia. Nella mia storia personale mi ispiro, econtinuerò a farlo, a mio padre.
Di Trolio: Garibaldi

9) Chi votereste presidente della Repubblica? Potrebbe essere il turno di una donna?


Turano: Mi piacerebbe vedere Anna Finocchiaro presidente della Repubblica. Ne ha tutte le caratteristiche per fare un lavoro all’altezza della massima istituzione costituzionale del paese. Sono state elette donne capo di stato in Inghilterra, in India, in Argentina, per citare solo alcuni importanti paesi e potrebbe avvenire presto negli Usa. Perché non in Italia?
Di Trolio: Emma Bonino.

Sunday, February 10, 2013

#42 Galletto su America Oggi

Vi riproponiamo l'intervista a Gianluca Galletto su America Oggi

http://www.americaoggi.info/2013/02/09/34431-speciale-guida-elezioni-allestero-2013-se-li-conosci-li-voti

Queste le domande e le risposte di Gianluca:
1) Quale problema dell'Italia considerate il più
drammatico? Avete una soluzione?

La crescita economica. Sono necessari più interventi, purtroppo un’unica soluzione non esiste. Vanno rilanciati i consumi con un abbassamento della pressione fiscale sulla classe media, migliorato l’accesso al credito per le imprese da parte delle banche (che investano i soldi a costo zero presi dalla BCE non solo per investire in titoli di
stato). Servono poi interventi strutturali di lungo periodo: liberalizzazioni nei mercato di beni e servizi, una riforma radicale della giustizia civile la cui lentezza scoraggia gli investimenti e incentivi alla nascita di start up innovative che
sono il motore della crescita.

2) Tra i vari temi d'interesse per i cittadini italiani residenti in Nord e Centro America, quale vorreste subito affrontare in Parlamento?
Un aumento poderoso degli investimenti in promozione di lingua e cultura, che vanno considerati come settore economico e strumento di “soft power”, cioè di politica estera utile sia agli italiani all’estero chegli interessi
strategici del Paese.

3) Tra gli scandali italiani degli ultimi tempi, quale considerate il più incre- scioso per l'immagine dell'Italia nel mondo?
C’è l’imbarazzo della scelta, anche se non siamo certo i soli. Tutta la serie di scandali legati all’uso spregiudicato e volgare di soldi pubblici da parte di politici vari, e poi particolare le questioni infinite - penali, civili e etiche- relative all’ex presidente del consiglio.

4)C'è una forza politica o un leader politico al quale voi non votereste mai la fiducia in Parla- mento anche se il vostro partito ve lo chiedesse?
Berlusconi, la Lega, Grillo.

5)Se il vostro partito decidesse di appoggiare o respingere una legge che va contro o a favore degli interessi degli ita- liani all'estero, voi come vi comportereste?
Bisogna prima definire quali sono gli interessi degli italiani all’estero nel caso specifico. Comunque, mi batterei strenuamente per convincere il partito del contrario. Ma sono certo che non succederà mai perché noi le scelte le prendiamo su base di ampie discussioni.

6)Come terrete costanti i contatti con il vostro elettorato quando sarete a Roma?
Con rientri periodici, con collaboratori in loco e con una comunicazione periodica via web, video e conference call. Farei però un torto agli elettori se non facessi bene il mio lavoro. L’assenteismo è un problema grave.

7) Avete fiducia nelle artuali regole del voto per corrispondenza per gli italiani all'estero?
Andrebbero molto migliorate, rese più trasparenti e a prova di brogli.

8) A quale personaggio della storia italiana vor- reste ispirarvi di più per la vostra carriera poli- tica?
Giorgio Napolitano.

9) Chi votereste presidente della Repubblica? Potrebbe essere il turno di una donna?

Avrei voluto Monti. Fino alla sua discesa in campo. Mi piacerebbe molto fosse una donna.



#41 Galletto e Piana sul'Unita'

Riproponiamo l'intervista di Gianluca Galletto pubblicata sull'Unita'. A questo link, vi suggeriamo di leggere anche l'intervista del nostro amico Marco Piana (clicca qui)


Intervista a Gianluca Galletto (candidato PD-SEL-PSI alla Camera dei Deputati nella Circoscrizione Nord e Centro America). Città del Messico 6 feb 2013 – Incontro con la comunità
http://latinoamericaexpress.comunita.unita.it/2013/02/09/italiani-allestero-intervista-a-gianluca-galletto/
E’ la tua prima visita qui in Messico come candidato. C’è stato un incontro con alcuni appartenenti alla comunità, provenienti da vari settori intellettuali e produttivi. Che problematiche e inquietudini hai percepito e che proposte porti come candidato?
Beh, innanzitutto ho auto un’ottima accoglienza e già questo è importante. Ho capito che ci sono delle problematiche che riguardano da un lato l’assistenza a persone e a famiglie disagiate. C’è un problema di questo tipo che non riguarda solo Città del Messico, ma anche altre zone ed è un primo dato. Secondo. C’è la questione che riguarda invece gli Istituti di Cultura, i corsi di lingua e quindi la lingua e la cultura italiana che hanno bisogno di essere potenziate. Vanno migliorati i servizi di questo tipo e mi sembra che questo sia un punto comune a molte aree di questa circoscrizione. E la terza: i servizi di alcune nostre istituzioni che, a quanto pare, potrebbero essere molto migliorati, ma questo non riguarda di certo solo il Messico e parlo dei consolati, delle Ambasciate, eccetera.
Dal lato delle proposte?
Ho cercato sempre di dire in questa campagna che le proposte che noi portiamo devono essere incentrate, ed è una premessa questa, su un’offerta che anche noi facciamo al paese in un momento difficile. E allo stesso tempo, però, chiedere che venga effettuato un miglioramento di tutta la rete dei consolati e istituti di cultura potenziando gli investimenti, insomma la spesa per la politica culturale perché secondo me è uno strumento di politica estera, quindi serve gli interessi strategici del paese, non è soltanto per servire gli italiani all’estero. Un’altra cosa. Il sistema Italia va riformato e migliorato perché se cambia il “sistema Italia”, diciamo, a seguire cambia anche la pubblica amministrazione e sarà migliore: per esempio, possiamo parlare di alcuni problemi che l’INPS ha creato ai pensionati all’estero, con una serie di errori che hanno creato un indebito e un effetto a catena. Quindi c’è un problema a monte che va risolto, non basta avere rivendicazioni ma anche la capacità di affrontare i problemi generali del paese.
Cosa pensi della proposta di un Contratto Etico per i Docenti di Lingua e Cultura italiana all’Estero, cioè di uno strumento o un documento che preveda un minimo standard lavorativo e qualitativo, soprattutto quando i docenti sono scelti e contrattati in loco, nelle istituzioni italiane all’estero? Parlo degli Istituti Italiani di cultura, delle sedi della Società Dante Alighieri o di tante altre realtà che si riconoscono a vario titolo o si legano economicamente al nostro paese. La proposta era stata portata avanti dagli ex deputati del PD Gino Bucchino e Franco Narducci a partire dal 2008 con la firma di accordi tra le scuole e altre istituzioni “garanti” che avrebbero dovuto creare una forma di controllo su quanto avviene nella diffusione linguistica e culturale all’estero. E’ un po’ come una“Corporate Social Responsability” per gli enti diffusori di cultura.
Penso che il contratto etico sia un tentativo utile che però si lascia alla fine alla volontà delle parti se non c’è un meccanismo per farlo osservare. Ovvero non c’è un meccanismo di, perdonami l’inglese, “enforcement” e quindi non ci sono sanzioni, si dovrebbe passare da un “contratto etico” a qualcosa che possa anche essere sanzionabile se le regole non sono rispettate per cui secondo me vanno introdotti degli standard un po’ più rigidi di controllo del rispetto delle leggi italiane da parte degli enti e da parte dell’amministrazione centrale che poi anche fornisce i finanziamenti agli istituti e centri culturali. Se i soldi del contribuente italiano sono dati per diffondere la nostra cultura e la nostra lingua, lo Stato italiano deve imporre degli standard per cui l’ente che li gestisce debba mantenere dei diritti e degli standard di contrattualistica del lavoro che sono poi una questione di civiltà.
Che senso avrebbe un “partito degli italiani all’estero” specifico oppure la formazione di un gruppo o blocco in Parlamento o prima delle elezioni dedicato esclusivamente agli italiani all’estero? Potrebbe funzionare?
Direi di no. E’ vero che ci sono una serie di problematiche comuni a tutti i partiti che non hanno in effetti nessun colore politico, cioè, per esempio migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione o, per essere pratici, migliorare i servizi consolari: queste cose non sono né di destra né di sinistra. Però è completamente velleitario pensare di fare un “gruppo” all’estero, solo di italiani all’estero. Primo, perché i numeri non garantirebbero comunque nessun tipo di forza e secondo invece per essere incisivi bisogna stare nei partiti di maggioranza dove viene decisa la linea politica, poi, del governo e quindi anche le priorità su come vengono approvate le leggi in commissione che dopo vanno in aula e quindi vengono approvate.
Ma in questo senso quanto e come sarebbe possibile dentro una futura maggioranza o coalizioneinfluire come italiani all’estero allora?
Penso che comunque gli italiani all’estero possano fare delle azioni comuni, soprattutto di sensibilizzazione, e su quelle si può restare insieme. Se si fa un’iniziativa su un problema specifico, perché non farlo tutti insieme, cioè c’è bisogno di un’opera molto incisiva di sensibilizzazione nei confronti della leadership in generale italiana, della classe dirigente italiana, anche dei partiti, e sulla quale si può lavorare insieme sicuramente per fare capire che alla fine ci sono problematiche che sono comune in quanto italiani, oltre che italiani all’estero. Far capire che anche risolvendo questioni legate agli italiani all’estero si servono interessi del paese e che è utile considerarli una risorsa utile per il paese e allo stesso tempo che investire su questi ha un ritorno per il paese, cioè non siamo in contrapposizione, anzi.