Tuesday, February 12, 2013

#43 Intervista doppia: TURANO - DI TROLIO

Copiamo e incolliamo (in un piu' semplice formato) l'intervista che Renato Turano e Rocco Di Trolio hanno rilasciato ad America Oggi. Entrambi sono candidati per il PD al Senato. Vi invitiamo, dopo aver votato il nostro partito a scegliere uno di loro. Ad entrambi, in bocca al lupo! :-)






1) Quale problema dell'Italia considerate il più
drammatico? Avete una soluzione?


Turano: La crisi economica. La soluzione della crisi in Italia è in due parole: lavoro e investimenti. So come si crea e si mantiene lavoro. Da ragazzo mi alzavo la mattina alle 4 per aiutare mio padre a portare porta a porta il pane appena sfornato. Oggi guido un’impresa che dà lavoro a più di mille impiegati.
Di Trolio: Il lavoro. Occorrono: impegno sulla competitività, riduzione della tassazione del lavoro, ammodernanto e innovazione del sistema industriale, rilancio della qualità e tipicità del Made in Italy, eccellenza delle Università.


2) Tra i vari temi d'interesse per i cittadini italiani residenti in Nord e Centro America, quale vorreste subito affrontare in Parlamento?

Turano: Le mie battaglie politiche sono state, e continueranno ad essere: il recupero della cittadinanza italiana; maggiori risorse per e miglioramento dei servizi consolari; promozione
della cultura e studio della lingua italiana; incremento degli scambi accademici ed economici;
sostegno ai media della comunità; riforma della legge elettorale.
Di Trolio: Riapertura dei termini per il riacquisto della Cittadinanza italiana; un’aliquota agevolata sull’Imu per i residenti all’ estero; snellimento della burocrazia.

3) Tra gli scandali italiani degli ultimi tempi, quale considerate il più incre- scioso per l'immagine dell'Italia nel mondo?

Turano: Le gaffe dell’ex presidente del consiglio negli incontri internazionali; la corruzione politica a livelli governativi; le leggi ad-personam dei governi di centro - destra.
Di Trolio: Nella storia più recente il caso “Ruby nipote di Mubarak” per l’ipocrisia e la risonanza internazionale, da sempre il conflitto d’interessi e la corruzione.

4)C'è una forza politica o un leader politico al quale voi non votereste mai la fiducia in Parla- mento anche se il vostro partito ve lo chiedesse?

Turano: Se il mio partito decide che è necessario dare la fiducia ad un governo guidato da una forza politica diversa dalla mia per salvare l’Italia, non la negherei.
Di Trolio: La Destra di Storace, Berlusconi.

5)Se il vostro partito decidesse di appoggiare o respingere una legge che va contro o a favore degli interessi degli ita- liani all'estero, voi come vi comportereste?

Turano: La mia vita, di tutta la mia famiglia, è la vita di un Italiano all’estero. Se va contro gli interessi della mia comunità la combatterei. Se è a favore la sosterrei.
Di Trolio: Mi dissocerei.

6)Come terrete costanti i contatti con il vostro elettorato quando sarete a Roma?

Turano: Con corrispondenza digitale e slow-mail; con comunicati stampa; con contatti con i Comites e il CGIE, con la rete diplomatica, i patronati, le associazioni e con visite mirate sul territorio.
Di Trolio: Visitando le comunità distribuite sul territorio e mantenedo contatti costanti con i loro leader.

7) Avete fiducia nelle artuali regole del voto per corrispondenza per gli italiani all'estero?

Turano: Bene il voto per corrispondenza, ma è necessario garantire l’effettivo e tasparente scrutinio di tutte le schede votate per evitare brogli.
Di Trolio: All’80%: mi è giunta voce di casi in cui singoli individui hanno raccolto grandi quantità di plichi elettorali e tentato di consegnarli ai consolati.

8) A quale personaggio della storia italiana vor- reste ispirarvi di più per la vostra carriera poli- tica?

Turano: Ai padri fondatori dell’Unità d’Italia. Nella mia storia personale mi ispiro, econtinuerò a farlo, a mio padre.
Di Trolio: Garibaldi

9) Chi votereste presidente della Repubblica? Potrebbe essere il turno di una donna?


Turano: Mi piacerebbe vedere Anna Finocchiaro presidente della Repubblica. Ne ha tutte le caratteristiche per fare un lavoro all’altezza della massima istituzione costituzionale del paese. Sono state elette donne capo di stato in Inghilterra, in India, in Argentina, per citare solo alcuni importanti paesi e potrebbe avvenire presto negli Usa. Perché non in Italia?
Di Trolio: Emma Bonino.

Sunday, February 10, 2013

#42 Galletto su America Oggi

Vi riproponiamo l'intervista a Gianluca Galletto su America Oggi

http://www.americaoggi.info/2013/02/09/34431-speciale-guida-elezioni-allestero-2013-se-li-conosci-li-voti

Queste le domande e le risposte di Gianluca:
1) Quale problema dell'Italia considerate il più
drammatico? Avete una soluzione?

La crescita economica. Sono necessari più interventi, purtroppo un’unica soluzione non esiste. Vanno rilanciati i consumi con un abbassamento della pressione fiscale sulla classe media, migliorato l’accesso al credito per le imprese da parte delle banche (che investano i soldi a costo zero presi dalla BCE non solo per investire in titoli di
stato). Servono poi interventi strutturali di lungo periodo: liberalizzazioni nei mercato di beni e servizi, una riforma radicale della giustizia civile la cui lentezza scoraggia gli investimenti e incentivi alla nascita di start up innovative che
sono il motore della crescita.

2) Tra i vari temi d'interesse per i cittadini italiani residenti in Nord e Centro America, quale vorreste subito affrontare in Parlamento?
Un aumento poderoso degli investimenti in promozione di lingua e cultura, che vanno considerati come settore economico e strumento di “soft power”, cioè di politica estera utile sia agli italiani all’estero chegli interessi
strategici del Paese.

3) Tra gli scandali italiani degli ultimi tempi, quale considerate il più incre- scioso per l'immagine dell'Italia nel mondo?
C’è l’imbarazzo della scelta, anche se non siamo certo i soli. Tutta la serie di scandali legati all’uso spregiudicato e volgare di soldi pubblici da parte di politici vari, e poi particolare le questioni infinite - penali, civili e etiche- relative all’ex presidente del consiglio.

4)C'è una forza politica o un leader politico al quale voi non votereste mai la fiducia in Parla- mento anche se il vostro partito ve lo chiedesse?
Berlusconi, la Lega, Grillo.

5)Se il vostro partito decidesse di appoggiare o respingere una legge che va contro o a favore degli interessi degli ita- liani all'estero, voi come vi comportereste?
Bisogna prima definire quali sono gli interessi degli italiani all’estero nel caso specifico. Comunque, mi batterei strenuamente per convincere il partito del contrario. Ma sono certo che non succederà mai perché noi le scelte le prendiamo su base di ampie discussioni.

6)Come terrete costanti i contatti con il vostro elettorato quando sarete a Roma?
Con rientri periodici, con collaboratori in loco e con una comunicazione periodica via web, video e conference call. Farei però un torto agli elettori se non facessi bene il mio lavoro. L’assenteismo è un problema grave.

7) Avete fiducia nelle artuali regole del voto per corrispondenza per gli italiani all'estero?
Andrebbero molto migliorate, rese più trasparenti e a prova di brogli.

8) A quale personaggio della storia italiana vor- reste ispirarvi di più per la vostra carriera poli- tica?
Giorgio Napolitano.

9) Chi votereste presidente della Repubblica? Potrebbe essere il turno di una donna?

Avrei voluto Monti. Fino alla sua discesa in campo. Mi piacerebbe molto fosse una donna.



#41 Galletto e Piana sul'Unita'

Riproponiamo l'intervista di Gianluca Galletto pubblicata sull'Unita'. A questo link, vi suggeriamo di leggere anche l'intervista del nostro amico Marco Piana (clicca qui)


Intervista a Gianluca Galletto (candidato PD-SEL-PSI alla Camera dei Deputati nella Circoscrizione Nord e Centro America). Città del Messico 6 feb 2013 – Incontro con la comunità
http://latinoamericaexpress.comunita.unita.it/2013/02/09/italiani-allestero-intervista-a-gianluca-galletto/
E’ la tua prima visita qui in Messico come candidato. C’è stato un incontro con alcuni appartenenti alla comunità, provenienti da vari settori intellettuali e produttivi. Che problematiche e inquietudini hai percepito e che proposte porti come candidato?
Beh, innanzitutto ho auto un’ottima accoglienza e già questo è importante. Ho capito che ci sono delle problematiche che riguardano da un lato l’assistenza a persone e a famiglie disagiate. C’è un problema di questo tipo che non riguarda solo Città del Messico, ma anche altre zone ed è un primo dato. Secondo. C’è la questione che riguarda invece gli Istituti di Cultura, i corsi di lingua e quindi la lingua e la cultura italiana che hanno bisogno di essere potenziate. Vanno migliorati i servizi di questo tipo e mi sembra che questo sia un punto comune a molte aree di questa circoscrizione. E la terza: i servizi di alcune nostre istituzioni che, a quanto pare, potrebbero essere molto migliorati, ma questo non riguarda di certo solo il Messico e parlo dei consolati, delle Ambasciate, eccetera.
Dal lato delle proposte?
Ho cercato sempre di dire in questa campagna che le proposte che noi portiamo devono essere incentrate, ed è una premessa questa, su un’offerta che anche noi facciamo al paese in un momento difficile. E allo stesso tempo, però, chiedere che venga effettuato un miglioramento di tutta la rete dei consolati e istituti di cultura potenziando gli investimenti, insomma la spesa per la politica culturale perché secondo me è uno strumento di politica estera, quindi serve gli interessi strategici del paese, non è soltanto per servire gli italiani all’estero. Un’altra cosa. Il sistema Italia va riformato e migliorato perché se cambia il “sistema Italia”, diciamo, a seguire cambia anche la pubblica amministrazione e sarà migliore: per esempio, possiamo parlare di alcuni problemi che l’INPS ha creato ai pensionati all’estero, con una serie di errori che hanno creato un indebito e un effetto a catena. Quindi c’è un problema a monte che va risolto, non basta avere rivendicazioni ma anche la capacità di affrontare i problemi generali del paese.
Cosa pensi della proposta di un Contratto Etico per i Docenti di Lingua e Cultura italiana all’Estero, cioè di uno strumento o un documento che preveda un minimo standard lavorativo e qualitativo, soprattutto quando i docenti sono scelti e contrattati in loco, nelle istituzioni italiane all’estero? Parlo degli Istituti Italiani di cultura, delle sedi della Società Dante Alighieri o di tante altre realtà che si riconoscono a vario titolo o si legano economicamente al nostro paese. La proposta era stata portata avanti dagli ex deputati del PD Gino Bucchino e Franco Narducci a partire dal 2008 con la firma di accordi tra le scuole e altre istituzioni “garanti” che avrebbero dovuto creare una forma di controllo su quanto avviene nella diffusione linguistica e culturale all’estero. E’ un po’ come una“Corporate Social Responsability” per gli enti diffusori di cultura.
Penso che il contratto etico sia un tentativo utile che però si lascia alla fine alla volontà delle parti se non c’è un meccanismo per farlo osservare. Ovvero non c’è un meccanismo di, perdonami l’inglese, “enforcement” e quindi non ci sono sanzioni, si dovrebbe passare da un “contratto etico” a qualcosa che possa anche essere sanzionabile se le regole non sono rispettate per cui secondo me vanno introdotti degli standard un po’ più rigidi di controllo del rispetto delle leggi italiane da parte degli enti e da parte dell’amministrazione centrale che poi anche fornisce i finanziamenti agli istituti e centri culturali. Se i soldi del contribuente italiano sono dati per diffondere la nostra cultura e la nostra lingua, lo Stato italiano deve imporre degli standard per cui l’ente che li gestisce debba mantenere dei diritti e degli standard di contrattualistica del lavoro che sono poi una questione di civiltà.
Che senso avrebbe un “partito degli italiani all’estero” specifico oppure la formazione di un gruppo o blocco in Parlamento o prima delle elezioni dedicato esclusivamente agli italiani all’estero? Potrebbe funzionare?
Direi di no. E’ vero che ci sono una serie di problematiche comuni a tutti i partiti che non hanno in effetti nessun colore politico, cioè, per esempio migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione o, per essere pratici, migliorare i servizi consolari: queste cose non sono né di destra né di sinistra. Però è completamente velleitario pensare di fare un “gruppo” all’estero, solo di italiani all’estero. Primo, perché i numeri non garantirebbero comunque nessun tipo di forza e secondo invece per essere incisivi bisogna stare nei partiti di maggioranza dove viene decisa la linea politica, poi, del governo e quindi anche le priorità su come vengono approvate le leggi in commissione che dopo vanno in aula e quindi vengono approvate.
Ma in questo senso quanto e come sarebbe possibile dentro una futura maggioranza o coalizioneinfluire come italiani all’estero allora?
Penso che comunque gli italiani all’estero possano fare delle azioni comuni, soprattutto di sensibilizzazione, e su quelle si può restare insieme. Se si fa un’iniziativa su un problema specifico, perché non farlo tutti insieme, cioè c’è bisogno di un’opera molto incisiva di sensibilizzazione nei confronti della leadership in generale italiana, della classe dirigente italiana, anche dei partiti, e sulla quale si può lavorare insieme sicuramente per fare capire che alla fine ci sono problematiche che sono comune in quanto italiani, oltre che italiani all’estero. Far capire che anche risolvendo questioni legate agli italiani all’estero si servono interessi del paese e che è utile considerarli una risorsa utile per il paese e allo stesso tempo che investire su questi ha un ritorno per il paese, cioè non siamo in contrapposizione, anzi.

Friday, February 8, 2013

#40 Galletto su Repubblica on line

Oggi, sul sito di Repubblica (vedi link) e' apparso un articolo sulle elezioni degli italiani all'estero. Si fa notare il seguente passaggio:
"Oltreoceano quanto a grandi nomi, difficile battere  Gianluca Galletto, candidato del Pd per il Nord America, e con un'esperienza sfortunata alle regionali pugliesi del 2010 (per lui circa 900 voti). Nelle immagini della sua campagna si mostra, fra gli altri, in compagnia del presidente USA Barack Obama, dell'ex Bill Clinton e del sindaco di New York, Michael Bloomberg."

clicca qui per aprire l'articolo

Italiani all'estero: 18 seggi "caldi"
tra finti testimonial e scandali

Oltre tre milioni i connazionali chiamati alle urne nei cinque continenti. Il loro voto potrebbe risultare determinante al Senato. Tra i candidati un esercito di giornalisti, personaggi dello spettacolo, specialisti di foto con star internazionali. E diversi indagati
Italiani all'estero: 18 seggi "caldi" tra finti testimonial e scandali
Gianluca Galletto con Barack Obama
di PASQUALE NOTARGIACOMO
ha collaborato ANDREA MECCIA

ROMA
- Da Andrea Bocelli a Sergio Marchionne, passando per Tony Blair, Boris Johnson, David Cameron e Barack Obama. E visto che è ancora fresca l'uscita di "Django Unchained", perché no, anche Franco Nero. E' caccia alla foto e all'endorsement d'autore per la pattuglia di candidati all'estero delle prossime elezioni politiche. Un tratto distintivo che accomuna la campagna di tutti i concorrenti delle quattro ripartizioni (Europa, America Meridionale, America Settentrionale e Centrale, e Africa-Asia-Oceania Antartide). Diciotto seggi in palio (12 alla Camera e 6 al Senato), che potrebbero pesare soprattutto a Palazzo Madama. Circa tre milioni gli aventi diritto al voto (complessivamente sono più di 4 milioni negli elenchi AIRE). Nel 2008 la percentuale di partecipanti si attestò attorno al 40%. Allora furono 8 gli eletti per il Pd, 7 per il Pdl, 2 per Maie (Movimento associativo italiani all'estero), 1 per l'Idv. In un parterre di veterani che ritentano l'entrata in Parlamento (ben 14 gli uscenti ricandidati), spiccano nomi noti come quello  di  Laura Garavini (deputato Pd e membro della Commissione Antimafia) e di Aldo Di Biagio (Fli). In lizza anche Raffaele Fantetti che prese il posto di Nicola Di Girolamo, l'ex senatore del Pdl arrestato e costretto alle dimissioni perché coinvolto in una maxifrode internazionale con l'aggravante mafiosa. Stavolta
corre invece in Abruzzo un altro eletto del 2008, Antonio Razzi, transfuga Idv, oggi accasato al Popolo delle Libertà.

BOCELLI E GLI ALTRI
  -  Quanto allo sfoggio di testimonial sono i quattro uscenti del Pdl di Europa e Nord America i più disinvolti. Amato Berardi e Basilio Giordano si rivolgono ai  loro sostenitori italo-americani in compagnia di Andrea Bocelli, per salutare il 2013 come anno della cultura italiana negli Usa. Il video, segnalato da Nomfup, è stato velocemente ripubblicato senza il logo del partito che figurava invece sulla prima versione. Non hanno avuto di questi problemi altri due parlamentari uscenti del Popolo delle Libertà, Guglielmo Picchi (Camera-Europa) e Raffaele Fantetti. Nelle loro pagine fan puntano sulle foto con il sindaco di Londra Boris Johnson e con il primo ministro inglese David Cameron. Si ispira sempre all'Inghilterra, sponda laburista, Luca Tagliaretti, ingegnere con un'esperienza nel pool anti-contraffazione della Banca Europea e candidato di Scelta Civica con Monti, in posa accanto a Tony Blair.

TRA OBAMA E MARCHIONNE
- Oltreoceano quanto a grandi nomi, difficile battere  Gianluca Galletto, candidato del Pd per il Nord America, e con un'esperienza sfortunata alle regionali pugliesi del 2010 (per lui circa 900 voti). Nelle immagini della sua campagna si mostra, fra gli altri, in compagnia del presidente USA Barack Obama, dell'ex Bill Clinton e del sindaco di New York, Michael Bloomberg. Icona internazionale anche per "l'australiano" Tony Porretta (con Monti al Senato). E' Sergio Marchionne l'italiano di successo scelto dall'esponente del Maie (Movimento associativo Italiani all'estero), che concede qualcosa anche allo spettacolo, immortalando uno spaesato Franco Nero, con tanto di pizza in mano.

LA BALLERINA SEXY E IL MONACO NERO
  -  Tra folclore e spettacolo alcune candidature  sudamericane. Come quella del popolare comico Gino Renni (in quota Sel nella lista Pd alla Camera), "portatore di italianità secondo tradizione". A lui si contrappone Ileana Calabrò detta 'La Morocha", ballerina e vedette della tv di Buenos Aires famosa, tra le altre cose, per aver simulato un orgasmo durante una trasmissione televisiva. Il suo nome è nella lista "Italiani per la Libertà", guidata dall'inossidabile Esteban Caselli, 'Il Monaco Nero' già senatore Pdl nella scorsa legislatura, con più di 50mila voti, e al centro di un'inchiesta per falso in atto pubblico e violazione della legge elettorale. Ex ambasciatore argentino presso la Santa Sede, il nome di 'Cacho' Caselli è saltato fuori anche nelle indagini su Finmeccanica. Berlusconi, intercettato con Valter Lavitola lo definì "pericoloso, pericolosissimo". A queste elezioni ha scelto di presentarsi con una lista indipendente interrompendo il sodalizio con il Pdl, di cui era stato coordinatore all'estero.

OMBRE E SCANDALI - Sempre in Sudamerica, qualche ombra nel passato di alcuni candidati del Maie, che in questa tornata sostiene Scelta Civica. Il leader è il deputato Ricardo Merlo, dal 2010 nel gruppo parlamentare dell'Udc. Ma tra i candidati c'è Ugo di Martino, ex Pdl, di cui Francesco Forgione - ex presidente della commissione Antimafia - ha raccontato la storia soffermandosi sui suoi rapporti con Aldo Micciché, faccendiere italiano legato alla 'ndrangheta e attivo in America Latina. Ha provocato discussioni, invece, sulla stampa argentina la candidatura di Claudio Zin, medico ed ex ministro della Salute della provincia di Buenos Aires, dimessosi perché coinvolto nello scandalo della "mafia dei farmaci", una vicenda esplosa dalla vendita di medicinali scaduti e falsi.

L'UOMO PER TUTTE LE REGIONI
- Sempre con il Maie si presenta Marcelo Gabriel Carrara, "l'uomo per tutte le regioni" come lo hanno ribattezzato recenti articoli di cronaca che hanno esaminato le spese di alcune regioni italiane. Carrara, infatti, oltre a lavorare per la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, è anche presidente del consiglio dei giovani molisani e membro dell'associazione dei veneti all'estero. Ancora con il movimento di Merlo, ma in Europa è in lista Gian Luigi Ferretti (Copenaghen), ex braccio destro di Mirko Tremaglia, legato a esponenti dell'estrema destra come Stefano Andrini, e il cui nome è citato anche nel caso Di Girolamo.

EFFETTO GIORNALISMO ANCHE ALL'ESTERO
-  Folta rappresentanza di giornalisti anche tra i candidati all'estero. Un trend sempre forte, visto il ruolo dei media in lingua italiana per i connazionali nel mondo. Il Pdl punta su Ivano Ercole, direttore del Gruppo editoriale italo-australiano Rete Italia, candidato nella circoscrizione Oceania al Senato. In corsa con il centrodestra anche l'ex giornalista della Stampa Enrico Singer (Camera/Europa). Da "America oggi" arriva Domenico Delli Carpini (Camera-Nord America). Trascorsi nel giornalismo anche per il compagno di lista Giuseppe Canciani, per Enza Michienzi (20 anni in una tv di Caserta e candidata per il Pdl a Miami), Sharon Nizza (Pdl, Israele, assistente di Fiamma Nirenstein e Maria Giovanna Maglie) e per Silvia Finzi (figlia di Elia, fondatore del Corriere di Tunisi, in lizza al Senato per il Pd).

NOVITA' CINQUE STELLE  -  Presentazioni video, modello curricula, infine, nello stile comunicativo dei candidati del Movimento Cinque Stelle, che schiera le sue liste in tutte le circoscrizioni. L'immagine che torna più frequentemente su pagine e siti, in questo caso, è quella del leader Beppe Grillo. Prevale la formazione scientifica tra gli aspiranti portavoce, come dimostrano i diversi ingegneri. Tra i candidati più conosciuti il blogger Andrea D'Ambra, presidente di un'associazione di consumatori e candidato alla Camera per l'Europa. Lui però all'endorsement di spicco non rinuncia. E' quello della primogenita di Aldo Moro, Maria Fida.

Tuesday, February 5, 2013

#39 Conoscere Renato Turano

L'Americano in lista per il Senato e' Renato Turano, che sara' a New York il 13 febbraio dove avremo tutti la possibilitqa' di conoscerlo di persona. Le modalita' dell'incontro saranno note a breve.

Nel frattempo, proponiamo la sua biografia e vi invitiamo a visitare il sito http://www.renatoturano.com

Renato Guerino Turano e' nato a Castrolibero (Calabria, Italia) nel 1942. Nel 1950 ha lasciato l'Italia per trasferirsi con la sua famiglia negli Stati Uniti d'America, a Chicago.

Il Senatore Turano ha lavorato in Parlamento per rispondere alle problematiche degli italiani che vivono all'estero. Nel Senato ha partecipato ai lavori di diverse Commissioni per contribuire alla
formazione di leggi che impattano su tutto l'arco delle attivita' del governo. E' stato Membro della: 6a Commissione Permanente Finanze e Tesoro; 9a Commissione Permanente, Agricoltura e Produzione Agro-alimentare, in sostituzione del Ministro Franco Danieli; Commissione Parlamentare
per l'Infanzia; Comitato per le Questioni degli Italiani all'Estero.

Renato Turano ha costruito la sua carriera pubblica nell'arco di decenni. E' stato impegnato
nella comunita' Italiana di Chicago ed ha presieduto diverse organizzazioni tra cui: il Columbiana Club of Chicago, la Calabresi in America Organization, la Camera di Commercio Italo-Americana per il
Midwest e Casa Italia. E' Chairman dell'azienda industriale Campagna-Turano Baking Co, e Chairman della American Bakers Association. Il senatore Turano e' stato Consultore della regione Calabria, e rappresenta nell'amministrazione regionale gli interessi dei Calabresi in America.

Renato Turano e' beneficiario di onorificenze in Italia e in America da parte di diverse organizzazioni civili, d'affari ed academiche. Recentemente ha rappresentato per il Midwest l'associazione
Assocamerestero, che raccoglie 49 Cemere di Commercio Italiane locate in varie nazioni su tutti i continenti.

Il Senatore turano ha conseguito la laurea in Economia, e un master in Business Administrationdall'Universita' di Chicago ed un Dottorato Honoris Causa dall'Universita' del Wisconsin-Parkside.

Turano con Galletto, capolista alla Camera
Il Senatore Turano e' un leader riconosciuto nel mondo civile e degli affari, dove ha raggiunto numerosi successi grazie alla sua coerenza con i valori etici, tradizioni e insegnamenti impartitigli dal padre.
Ha dedicato la sua vita a condividere questo successo con i concittadini della comunita' italiana in Nord America di cui fa parte.

Friday, February 1, 2013

#38 Gianluca Galletto incontra le associazioni campane a Brooklyn


"Dal 2006 gli italiani all'estero hanno diritto di voto. Ma nessun parlamentare è mai stato eletto a New York. Mi chiedo come questo sia possibile. New York è un centro economico e cultura tra i più importanti al mondo. Come può non essere rappresentato nel parlamento italiano?". Gianluca Galletto ha rivolto a questa domanda ai cittadini che sono intervenuti all'incontro svoltosi ieri a Brooklyn nela sede della "Our Lady of Snow Society". Con Galletto ha partecipato Rocco Di Trolio, candidato per il Pd al Senato. Finanziamento ai partiti, pensioni, Imu, servizi consolari, questi alcuni dei temi affrontati con i cittadini che chiedono maggiore rispetto e attenzione. "Non chiediamo l'elemosina allo Stato Italiano - ha detto un cittadino  - Sulla casa paghiamo le tasse, e qui negli Usa siamo consumatori di prodotti "made in Italy", quindi contribuiamo a tenere l'economia italiana viva. Ai nostri rappresentanti in Parlamento chiediamo rispetto e ai consolati  maggiore efficienza. Come italiani in America, siamo abituati a servizi efficienti, veloci. Possibile che per ottenere un appuntamento in consolato  bisogna aspettare tre settimane?". 

WWW.GALLETTO2013.COM

Un santino cosi non ce l'ha mai avuto neppure Andreotti!