Elena è un’animatrice
entusiasta del PD newyorkese e ci spiega perché preferisce Pierluigi Bersani.
Tra pochi giorni migliaia di
elettori del partito democratico italiano saranno consultati sulla scelta di
chi li guiderà nella sfida per la guida politica del nostro Paese.
Anche il nostro circolo vuol
contribuire a questo percorso di crescita e di approfondimento perché molti
possano partecipare con convinzione a queste primarie.
Sono originaria di S.Angelo a Fasanella, in provincia di Salerno, e abito
negli States da circa 16 anni. Sono prof.ssa d'italiano e attuale segretario
del circolo PD del Queens.
2) Le elezioni sono
un'opportunità di ricambio della classe dirigente. Come pensi che ciò debba
avvenire nel centro sinistra? Quale significato ha, per te, la
"rottamazione"?
Il centrosinistra ha bisogno di rinnovamento, ossia di freschezza di idee
da tramutarsi in soluzioni concrete, ricche anche dell'esperienza del passato.
A questo proposito, la rottamazione, intesa come ricambio generazionale che
vuole a tutti i costi sbarazzarsi dei vecchi leader del Partito, non
garantisce, a mio parere, il tanto auspicato rinnovamento in quanto,
quest'ultimo, non è certamente determinato dall'età anagrafica. La rottamazione
non rappresenta il cambiamento. Vedasi il caso negativo del giovane Fiorito nel
Lazio e quello positivo del maturo Lula in Brasile. Se il PT avesse adottato le
teorie di Renzi, tanto per fare un esempio, Lula non sarebbe mai diventato
Presidente del Brasile e non avrebbe cambiato il volto di quel Paese facendo
uscire dallo stato di povertà 30 milioni di persone. O, se vogliamo guardare in
casa nostra, potremmo dire che il Presidente Napolitano si sarebbe dovuto
ritirare negli anni Ottanta e oggi magari chissà chi avremmo avuto al Quirinale.
3) Quali sono, in estrema
sintesi, le principali idee per cui un elettore del Partito Democratico
dovrebbe scegliere Pierluigi Bersani alle primarie?
Ho avuto modo di conoscere l'On. Bersani in occasione del suo viaggio
istituzionale negli Stati Uniti nel luglio del 2010 quando, lontano dai
riflettori di Manhattan e dai marmi della Casa Bianca, volle incontrare una
folta rappresentanza della comunità italo-americana di Williamsburg, a
Brooklyn. Quell'incontro, con la gente comune, ha confermato la sua volontà di
ascoltare il popolo, di volere "mettere l'orecchio per terra per ascoltare
ciò che si muove nella società." Ritengo che Bersani sia una persona
credibile, sobria, che cerca l'unità e non la frantumazione. Queste sono le qualità
necessarie a un leader politico che si appresta a guidare un Pease afflitto da
numerosi e gravi problemi. Sottolineo, inoltre, il mio apprezzamento per lo
spazio e la dignità che sta dando ai giovani, (me compresa), che si avvicinano
per la prima volta alla politica e al Partito. Senza dimenticare che alla guida
del Partito nella Segreteria nazionale, già dal 2009, ha chiamato solo giovani
e che il rinnovamento a tutti i livelli nel partito e sul territorio lo ha già
fatto, basti guardare chi sono tutti i segretari provinciali e regionali del
PD.
4) Cosa pensi di Renzi e di
Puppato?
Per quanto riguarda Renzi, credo che nel condurre questa vera e propria
crociata della rottamazione abbia messo in secondo piano i contenuti del suo
programma politico. Nel suo atteggiamento percepisco lo scontro e trovo
sgradevole l'uso di toni che oserei definire "ustionanti."
In merito alla Puppato, penso che sia una risorsa positiva per il Partito
con potenzialità da far maturare. Di lei apprezzo anche il suo modo di
confrontarsi con eleganza.
5) Come pensi dovrebbero
essere selezionati i candidati per il Parlamento alle prossime elezioni? Cosa
chiederesti a Bersani a proposito degli inquisiti?
Alla luce dell'astensione e del voto di protesta in Sicilia, penso che la
selezione debba partire da criteri di trasparenza, integrità, legalità e di
rispetto per le istituzioni. Detto questo, in Parlamento non può e non deve
esserci posto per condannati, imputati, indagati e prescritti. Insieme ad un
programma politico serio e concreto, il centrosinistra potrà recuperare il
proprio elettorato se saprà impegnarsi, come mi aspetto, a ripulire il
Parlamento da quei delinquenti che hanno la spudoratezza di rappresentarci. Ciò
è parte del rinnovamento da mettere in pratica senza se e senza ma.
6) Bersani, da segretario
del Partito, ha sicuramente buone relazioni internazionali (vedi anche l'ultimo
incontro con il Presidente Hollande). Come sarebbe, secondo te, il rapporto tra
Italia e Stati Uniti con Bersani Presidente del Consiglio?
Ritengo che l'On. Bersani sia una persona equilibrata e molto capace che,
grazie anche alla sua esperienza, saprà compiere le scelte giuste per tenere i
rapporti con i principali paesi del mondo con cui potersi confrontare in modo
costruttivo sui grandi temi. Con gli Stati Uniti questo percorso è già
cominciato nel 2010.
7) Quale pensi possa essere
il futuro delle donne in politica? Pensi ci sarà un cambiamento da questo punto
di vista? Cosa pensi delle quote rosa?
Credo che il centrosinistra si stia impegnando molto nel valorizzare le
donne in politica non solo per una questione di equa rappresentanza, di democrazia
paritaria ma perché capisce che non potrà che usufruire del loro potenziale
intellettivo, economico e della loro particolare sensibilità, come per esempio
verso la politica della famiglia. Le donne non dovranno fare solo numero ma ricoprire
funzioni importanti. Penso che sia anche ora di restituire alle donne la loro
dignità tanto lacerata dal centrodestra in questi ultimi anni per aver proposto
in politica un'immagine e una concezione femminile estremamente squallida e
retrograda.
8) Per concludere, quale
messaggio potremmo lasciare ai nostri elettori sullo stato di salute del
Partito Democratico?
Penso che il Partito Democratico stia crescendo e si stia rafforzando perché,
insieme alle proprie radici forti e ai militanti storici, si avvale della forza
innovativa dei giovani che non rinnegano la lezione del passato e la integrano
con idee e forze moderne e progressiste. Con questo processo di rafforzamento in progress, il PD
potrà ridare all'Italia un governo stabile capace di promuoverne il suo
risanamento e la sua crescita e, allo stesso tempo, accrescere il suo ruolo nel
mondo.
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