Saturday, September 8, 2012

#5 Lettera al mio Vescovo, Timothy Cardinal Donal


New York, 8 settembre 2012
via email

Eminenza,
Sono tornato da poco dale vacanze e ho guardato su Youtube il mio Vescovo pregare alla Convention Repubblicana a Tampa a fine agosto.
Desidero esprimere tutto il mio disappunto, tutta la mia amarezza per la scelta di campo, così espicita, del mio Pastore. Questo atteggiamento – penso io – fa del male alla Chiesa e anche al Paese, gli USA, del quale condivido le sorti. Mi sono infatti trasferito a New York l’anno scorso dalla diocesi di Treviso, in Italia.
Non contesto il diritto di prendere posizione, ma contesto l’opportunità di farlo. Che un Vescovo partecipi al congresso di un partito, non accadeva nemmeno nell’Italia democristiana né, poi, in quella berlusconiana.
Eminenza, Lei ha pregato per la libertà negli Stati Uniti. Pensavo di essere arrivato nel Paese più libero del mondo. Di quale libertà ha bisogno la Chiesa Americana o il popolo americano? Forse concedere il diritto civile a tutti di potersi sposare è liberticida? Forse obbligare le assicurazioni sanitarie a coprire le spese per l’aborto (anche per i dipendenti di istituti religiosi) è liberticida? Non è vero, piuttosto, che Lei vorrebbe un Paese dove chi è ricco può fare quello che vuole e chi è povero non può? Oppure vorrebbe che la Chiesa imponesse la propria morale alla società civile, quando la Chiesa ha essa stessa un grosso difetto di credibilità?

Un saluto francescano.
Enrico Zanon

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