Monday, November 5, 2012

#24 Intervista ad Elena Luongo, a sostegno di Bersani


Elena è un’animatrice entusiasta del PD newyorkese e ci spiega perché preferisce Pierluigi Bersani.

Tra pochi giorni migliaia di elettori del partito democratico italiano saranno consultati sulla scelta di chi li guiderà nella sfida per la guida politica del nostro Paese.
Anche il nostro circolo vuol contribuire a questo percorso di crescita e di approfondimento perché molti possano partecipare con convinzione a queste primarie.


1) Ciao Elena. Ci conosciamo da pochissimo. Ma puoi raccontarci qualcosa di te? Cosa fai a New York?
Sono originaria di S.Angelo a Fasanella, in provincia di Salerno, e abito negli States da circa 16 anni. Sono prof.ssa d'italiano e attuale segretario del circolo PD del Queens.

2) Le elezioni sono un'opportunità di ricambio della classe dirigente. Come pensi che ciò debba avvenire nel centro sinistra? Quale significato ha, per te, la "rottamazione"?
Il centrosinistra ha bisogno di rinnovamento, ossia di freschezza di idee da tramutarsi in soluzioni concrete, ricche anche dell'esperienza del passato. A questo proposito, la rottamazione, intesa come ricambio generazionale che vuole a tutti i costi sbarazzarsi dei vecchi leader del Partito, non garantisce, a mio parere, il tanto auspicato rinnovamento in quanto, quest'ultimo, non è certamente determinato dall'età anagrafica. La rottamazione non rappresenta il cambiamento. Vedasi il caso negativo del giovane Fiorito nel Lazio e quello positivo del maturo Lula in Brasile. Se il PT avesse adottato le teorie di Renzi, tanto per fare un esempio, Lula non sarebbe mai diventato Presidente del Brasile e non avrebbe cambiato il volto di quel Paese facendo uscire dallo stato di povertà 30 milioni di persone. O, se vogliamo guardare in casa nostra, potremmo dire che il Presidente Napolitano si sarebbe dovuto ritirare negli anni Ottanta e oggi magari chissà chi avremmo avuto al Quirinale.

3) Quali sono, in estrema sintesi, le principali idee per cui un elettore del Partito Democratico dovrebbe scegliere Pierluigi Bersani alle primarie?
Ho avuto modo di conoscere l'On. Bersani in occasione del suo viaggio istituzionale negli Stati Uniti nel luglio del 2010 quando, lontano dai riflettori di Manhattan e dai marmi della Casa Bianca, volle incontrare una folta rappresentanza della comunità italo-americana di Williamsburg, a Brooklyn. Quell'incontro, con la gente comune, ha confermato la sua volontà di ascoltare il popolo, di volere "mettere l'orecchio per terra per ascoltare ciò che si muove nella società." Ritengo che Bersani sia una persona credibile, sobria, che cerca l'unità e non la frantumazione. Queste sono le qualità necessarie a un leader politico che si appresta a guidare un Pease afflitto da numerosi e gravi problemi. Sottolineo, inoltre, il mio apprezzamento per lo spazio e la dignità che sta dando ai giovani, (me compresa), che si avvicinano per la prima volta alla politica e al Partito. Senza dimenticare che alla guida del Partito nella Segreteria nazionale, già dal 2009, ha chiamato solo giovani e che il rinnovamento a tutti i livelli nel partito e sul territorio lo ha già fatto, basti guardare chi sono tutti i segretari provinciali e regionali del PD.

4) Cosa pensi di Renzi e di Puppato?
Per quanto riguarda Renzi, credo che nel condurre questa vera e propria crociata della rottamazione abbia messo in secondo piano i contenuti del suo programma politico. Nel suo atteggiamento percepisco lo scontro e trovo sgradevole l'uso di toni che oserei definire "ustionanti."
In merito alla Puppato, penso che sia una risorsa positiva per il Partito con potenzialità da far maturare. Di lei apprezzo anche il suo modo di confrontarsi con eleganza.

5) Come pensi dovrebbero essere selezionati i candidati per il Parlamento alle prossime elezioni? Cosa chiederesti a Bersani a proposito degli inquisiti?
Alla luce dell'astensione e del voto di protesta in Sicilia, penso che la selezione debba partire da criteri di trasparenza, integrità, legalità e di rispetto per le istituzioni. Detto questo, in Parlamento non può e non deve esserci posto per condannati, imputati, indagati e prescritti. Insieme ad un programma politico serio e concreto, il centrosinistra potrà recuperare il proprio elettorato se saprà impegnarsi, come mi aspetto, a ripulire il Parlamento da quei delinquenti che hanno la spudoratezza di rappresentarci. Ciò è parte del rinnovamento da mettere in pratica senza se e senza ma.

6) Bersani, da segretario del Partito, ha sicuramente buone relazioni internazionali (vedi anche l'ultimo incontro con il Presidente Hollande). Come sarebbe, secondo te, il rapporto tra Italia e Stati Uniti con Bersani Presidente del Consiglio?
Ritengo che l'On. Bersani sia una persona equilibrata e molto capace che, grazie anche alla sua esperienza, saprà compiere le scelte giuste per tenere i rapporti con i principali paesi del mondo con cui potersi confrontare in modo costruttivo sui grandi temi. Con gli Stati Uniti questo percorso è già cominciato nel 2010.

7) Quale pensi possa essere il futuro delle donne in politica? Pensi ci sarà un cambiamento da questo punto di vista? Cosa pensi delle quote rosa?
Credo che il centrosinistra si stia impegnando molto nel valorizzare le donne in politica non solo per una questione di equa rappresentanza, di democrazia paritaria ma perché capisce che non potrà che usufruire del loro potenziale intellettivo, economico e della loro particolare sensibilità, come per esempio verso la politica della famiglia. Le donne non dovranno fare solo numero ma ricoprire funzioni importanti. Penso che sia anche ora di restituire alle donne la loro dignità tanto lacerata dal centrodestra in questi ultimi anni per aver proposto in politica un'immagine e una concezione femminile estremamente squallida e retrograda.

8) Per concludere, quale messaggio potremmo lasciare ai nostri elettori sullo stato di salute del Partito Democratico?
Penso che il Partito Democratico stia crescendo e si stia rafforzando perché, insieme alle proprie radici forti e ai militanti storici, si avvale della forza innovativa dei giovani che non rinnegano la lezione del passato e la integrano con idee e forze moderne e progressiste. Con questo  processo di rafforzamento in progress, il PD potrà ridare all'Italia un governo stabile capace di promuoverne il suo risanamento e la sua crescita e, allo stesso tempo, accrescere il suo ruolo nel mondo.

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