Monday, November 12, 2012

#27 Per ricordare Arturo Giovannitti, un grande sindacalista e poeta

Nella pagina degli "eventi in programma" (qui a fianco), troverete il programma della tournee americana del Teatro del Loto, sull'autodifesa che Arturo Giovannitti, sindacalista e poeta pronuncio` cento anni fa davanti alla giuria di Salem in Massachusetts per salvarsi dalla falsa accusa di omicidio, montata contro di lui perche` aveva guidato lo Sciopero del Pane e delle Rose degli operai tessili di Lawrence, Mass.
La tournee e' promossa dai nostri amici del circolo di Tristate e dal CGIE _ Consiglio generale degli Italiani all'Estero.


A cento anni dalla sua bellissima auto-difesa Arturo Giovannitti è un perfetto esempio di quella che abbiamo chiamato “cultura di ritorno”, intraducibile in inglese se non come una sorta di “cross fertilization” di culture. L’obiettivo è di far conoscere il meglio della produzione artistica ed intellettuale degli italiani d’Italia e di America e della loro interazione ai due lati dell’Atlantico.
Il più recente percorso di riscoperta del poeta-sindacalista molisano in America inizia nel 2011, presso il John D.Calandra Italian American Institute che accoglie l’invito del Partito democratico italiano di celebrare il 150enario dell’Unità d’Italia con un simposio su un leader del movimento sindacale degli inizi del Novecento, appunto Arturo Giovannitti, ingiustamente accusato di un crimine che non aveva commesso e assolto dopo la sua appassionata arringa. Poco dopo in Italia la Cosmo Iannone Editore pubblica una splendida monografia a cura di Norberto Lombardi, intitolata “Il Bardo della Libertà” Arturo Giovannitti (1884 – 1959)”. A marzo del 2012 Stefano Sabelli, durante un’assemblea del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, mi parla dello spettacolo di cui è autore e regista: “L’Autodafè del Camminante”, basato sul famoso discorso di Giovannitti ed uno dei suoi poemi, proponendo di portarlo negli Stati Uniti e di concludere la tournée il 23 novembre, per celebrare il centenario esatto della pronuncia di questo testamento morale sulla dignità dell’uomo e del lavoro.
La data è rimasta. Il luogo è Lawrence in Massachusetts,  la città in cui quasi 30.000 operaie e operai tessili, fra cui 7.000 italiani, diedero vita nel 1912 allo sciopero chiamato del “Pane e delle Rose”, perché non basta la sopravvivenza, deve essere possibile anche la ricerca della felicità.
Il progetto era affascinante e mi ha coinvolto subito. Il percorso dunque continua per merito di tutti coloro che hanno reso possibile portare negli Stati Uniti questo spettacolo/testimonianza sulla grandezza dell’uomo e del suo desiderio di una vita di valori e di uguaglianza. Anche questo bellissimo risultato non è sufficiente. La ricerca su Arturo Giovannitti deve proseguire in futuro attraverso l’apporto di università e studiosi e l’approfondimento dei testi di quel processo, fortunosamente ritrovati qualche tempo fa e consegnati al Comitato per il centenario dello Sciopero del Pane e delle Rose.
Non basta ancora. Non solo Giovannitti, ma anche molti altri italiani furono protagonisti delle lotte nel mondo del lavoro. Anch’essi vanno conosciuti e celebrati, al pari di giganti italiani come il cerignolese Giuseppe Di Vittorio. C’è molto da fare, dunque. Cominciamo con l’ascoltare Arturo Giovannitti e il suo messaggio senza età.
Silvana Mangione
V.Segretario generale
Consiglio Generale degli Italiani all’Estero - CGIE   

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