Tuesday, November 13, 2012

#28 Intervista a Lucina Di Meco per Matteo Renzi


     Intervistiamo Lucina Di Meco, coordinatrice del Comitato Renzi per il Nord America. Per chi volesse saperne di piu', e' a disposizione la pagina facebook: http://www.facebook.com/MatteoRenziAdessoComitatoNyNordAmerica      

      Ciao Lucina. Di te sappiamo che sei la coordinatrice del Comitato per Matteo Renzi per il Nord America. Ma puoi raccontarci qualcosa di più su di te?
      Vivo a New York dal 2007, prima di venire qui ho vissuto quasi quattro anni in Messico, un paese che amo moltissimo. Mi sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche e ho un Master in Economia dello Sviluppo. Da quasi dieci anni lavoro nella cooperazione internazionale, principalmente in temi di donne. Sono sposata e ho un bambino di quasi due anni.
  
      Le elezioni sono un’opportunità di ricambio della classe dirigente. Come pensi che ciò debba avvenire nel centro sinistra? Quale significato ha, per te, la "rottamazione"?
      Penso che la classe politica debba rappresentare, nel centrosinistra e non, il meglio dell’Italia. Penso debba essere una forza creativa, visionaria, ispiratrice e capace di gestire un Paese complicato e meraviglioso come l’Italia. Rottamazione per me vuol dire smettere di premiare con il voto quei politici che hanno lasciato che l’Italia andare letteralmente a sfascio negli ultimi trent’anni, non solo da un punto di vista finanziario ed economico, ma anche sociale. Nel Centro Sinistra, abbiamo bisogno di nuovi leader, capaci di interpretare la situazione del Paese al di là di categorie ideologiche oramai senza senso. E soprattutto capaci di offrire nuove soluzioni alle nuove sfide di una società post-industriale e globalizzata.
  
      Quali sono, in estrema sintesi, le principali idee per cui un elettore del Partito Democratico dovrebbe scegliere Matteo Renzi alle primarie?
      Le idee di Matteo sono sul suo sito, in bianco e nero, nel suo programma e ognuno può leggerle e farsi un’idea di quello che considera più importante. Io scelgo Matteo principalmente per le sue proposte su politica economica, donne e il merito. Ma scelgo Matteo anche perché non fa parte di quella classe politica che ha tradito l’Italia, lasciandola preda di vent’anni di Berlusconismo.

     Cosa pensi di Bersani e di Puppato?
     Non penso possano dare all’Italia ciò di cui ha bisogno in questo momento.

     Come pensi dovrebbero essere selezionati i candidati per il Parlamento alle prossime elezioni? Cosa chiederesti a Renzi a proposito degli inquisiti?
     La classe politica deve rappresentare il meglio del Paese, non il peggio. Ritorniamo alla meritocrazia: nella scelta dei candidati come degli impiegati, capacità, merito e onestà sono chiave.

     Abbiamo visto Matteo Renzi alla Convention Democratica di agosto. Come sarebbe, secondo te, il rapporto tra Italia e Stati Uniti con Renzi Presidente del Consiglio?
    Sarebbe un ottimo rapporto. Barack Obama ha vinto perché gli americani hanno creduto di poter diventare un Paese diverso e migliore di quello che erano stati, un Paese che guarda al futuro senza paure, che si apre alla scienza e alla società internazionale. Un Paese in cui la classe politica non è forte con i deboli e debole con i forti. Io vorrei che vincesse Matteo Renzi anche perché allora vorrebbe dire che gli italiani hanno abbandonato rassegnazione e fatalismo per iniziare a credere di poter avere un Paese e una classe politica migliore, il Paese e la classe politica che ci meritiamo.
  
    Quale pensi possa essere il futuro delle donne in politica? Pensi ci sarà un cambiamento da questo punto di vista? Cosa pensi delle quote rosa?
    Lavoro nelle pari opportunità da quasi dieci anni. La situazione delle donne in Italia rappresenta lo spreco della più grande risorsa economica, sociale e culturale del Paese. Sono necessarie più donne in politica ma donne capaci e impegnate, non burattini messi lì per riempire una quota. Le quote sono importanti, ma rappresentano una soluzione limitata e provvisoria. Le uniche soluzioni di lungo periodo saranno politiche economiche e sociali che favoriscono le pari opportunità e meritocrazia a tutti i livelli.

    Per concludere, quale messaggio potremmo lasciare ai nostri elettori sullo stato di salute del Partito Democratico?
    Il Partito Democratico è ancora un posto dove si può dibattere di come migliorare i Paese, e non i propri interessi personali. In questo senso, è un partito vivo e ispiratore. Se Matteo Renzi ne fosse il Segretario, poi, potrebbe anche diventare un partito moderno, con programmi chiari e basati sui risultati. Un partito finalmente degno e capace di governare l’Italia.

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